giovedì 22 aprile 2010

Evvai...

Al posto di pensare ad incentivare loro pensano a tassare...

dal messaggero
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=99009&sez=HOME_ECONOMIA


ROMA (22 aprile) - Un mini-prelievo su chi si connette a Internet e usa i contenuti editoriali on line, come misura transitoria per consentire all'editoria di far fronte alla crisi. È l'idea lanciata oggi dal presidente della Federazione italiana degli editori, Carlo Malinconico, in occasione della presentazione del rapporto La stampa in Italia 2007-2009 alla Camera.

Un mini prelievo per chi naviga in Rete. Un mini-prelievo su chi si connette a Internet e usa i contenuti editoriali on line, come misura transitoria per consentire all'editoria di far fronte alla crisi. È l'idea lanciata oggi dal presidente della Federazione italiana degli editori, Carlo Malinconico.

La Fieg, ha ricordato Malinconico, «ha avviato un'iniziativa nei confronti dei motori di ricerca, Google in testa, per far pagare i contenuti editoriali. È una questione all'attenzione della Commissione europea e dell'Antitrust in Italia, che ha aperto un'istruttoria il cui termine però scade a ottobre. La procedura, dunque, è lunga e complessa, anche perchè è difficile stabilire regole solo per l'Italia. Nel frattempo - suggerisce il presidente della Fieg - si potrebbe intervenire con una misura transitoria, anche solo per due-tre anni: basterebbe un prelievo di entità minima, l'equivalente di un caffè al mese, su chi ha la connessione a Internet, per realizzare una dote di risorse per aiutare l'editoria ad affrontare la grave crisi che attraversa».

Alla domanda dei cronisti sulla possibilità che una tassa di questo tipo possa essere anticostituzionale, «su certi servizi - ha risposto Malinconico - ci sono oneri generali di sistema che vanno suddivisi. Basti pensare alle bollette elettriche nelle quali paghiamo anche per l'energia prodotta nelle centrali».

Malinconico: crisi acuta, serve flessibilità ma anche qualità e difesa del valore e del prodotto editoriale. «Il superamento della crisi richiede flessibilità interna ed esterna alle aziende». A sottolinearlo è il presidente della Fieg Carlo Malinconico. Ma nello stesso tempo per il presidente anche «la qualità giornalistica resta un valore dominante per vincere le sfide del futuro», e il valore del prodotto editoriale va difeso visto che il presupposto è che «la qualità dell'informazione ha un costo e se manca un adeguato corrispettivo nessuno in futuro vorrà sobbarcarsi l'onere di produrla».

Al primo punto però c'è la flessibilità che, declinata all'interno delle aziende, «comporta l'ottimizzazione d'impiego delle risorse umane e materiali» e va applicata anche «all'esterno dell'azienda e in particolare nel contesto normativo che deve costituire un ambiente favorevole al cambiamento o quanto meno, non ostacolarlo».

Poi «vanno riviste le disposizioni che discriminano il prodotto editoriale a seconda che sia diffuso su un tipo di supporto (informatico) invece che su un altro (cartaceo). Per questa ragione va espressamente affermata, contro un'interpretazione che anche letteralmente non è giustificata, la soggezione all'Iva del 4% del prodotto online parificandolo al prodotto cartaceo».

Per Malinconico, poi, «manca qualsiasi efficace tutela dei contenuti redazionali prodotti dai giornali, impunemente saccheggiati da rassegne stampa e motori di ricerca». A questo proposito il presidente della Fieg ricorda le segnalazioni in merito alle autorità. In primo luogo quella all'Antitrust contro Google, sottolineando che «nelle more di un assetto equilibrato del sistema è assolutamente necessario che si introducano, sia pure in modo forfettario, misure compensative a carico degli utenti di connessioni che consentono l'accesso ai contenuti editoriali». Infine, a suo avviso «va ripensato il riequilibrio dei rapporti tra diritto d'autore e nuove piattaforme distributive. Gli editori, pertanto, guardano con vivo interesse - aggiunge - all'indagine dell'Agcom sul diritto d'autore».

Siddi: basta tagli al costo del lavoro. I giornalisti si sono fatti già carico della crisi dell'editoria, «affrontando un processo doloroso di stati di crisi e ristrutturazioni: stanno andando a casa 700 colleghi». Dopo simili sacrifici, «il costo del lavoro non può essere compresso oltre una certa misura, pena il deperimento finale del sistema». Ad affermarlo Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa.

lunedì 19 aprile 2010

Iron Man 2, presto nei cinema....

Premetto che certe trasposizioni a me han lasciato perplesso, Batman fu gradevole, poteva passare il balzo nel futuro di V per Vendetta cinema rispetto al fumetto...passi Johnny Depp in From Hell...bello l'incipit ma non il resto in Watchmen, ora stiamo a vedere Iron Man 2...per il momento nota positiva la colonna sonora di classici degli AC/DC :-)



UN TEMPO la parola "supereroe" era il sinonimo di due grandi personaggi, Superman e Batman. Poi arrivò Stan Lee e tutto cambiò. Con la sua Marvel quello dei supereroi diventò un universo affollato di star, che dalle pagine dei suoi fumetti entravano a far parte dell'immaginario di ogni ragazzino americano e, pian piano, del mondo. Quei ragazzini sono cresciuti, sono diventati grandi, ma ancora restano legati ai personaggi che li hanno accompagnati nella loro infanzia e adolescenza e oggi affollano, assieme ai loro figli, le sale cinematografiche per vedere le nuove incarnazioni dei loro idoli, usciti dalle pagine dei fumetti per conquistare il cuore di Hollywood.

Da molti anni i personaggi della Marvel sbancano al box office, i film con Spiderman, X-Men, i Fantastici Quattro, Blade, Wolverine, Hulk, Elektra, Ghost Rider, The Punisher, hanno ottenuto in alcuni casi successi stratosferici (soprattutto Sam Raimi e il suo Spiderman), in altri ottimi risultati, e non hanno mai deluso il pubblico. Il successo ha spinto la Marvel a non cedere più i personaggi in licenza ad altre case di produzione ma a lanciarsi nella produzione cinematografica in maniera diretta, con risultati eccellenti sia con il primo film, Iron Man, con Robert Downey Jr. (585 milioni di dollari l'incasso totale), sia con il secondo, Hulk (che aveva già avuto una versione cinematografica diretta da Ang Lee con Eric Bana) interpretato da Edward Norton (263 milioni di dollari in totale), che hanno spinto Stan Lee e Avi Arad, responsabile della parte cinematografica dell'impero Marvel, a continuare e a mettere in cantiere altre due produzioni,
Iron Man 2, ancora con Robert Downey Jr, affiancato da un cast "all star" con Gwyneth Paltrow, Scarlett Johansson, Mickey Rourke, Samuel L. Jackson, Paul Bettany, che uscirà nelle sale italiane il 30 aprile, e Thor, previsto per il prossimo anno e attualmente in lavorazione, diretto da Kenneth Branagh e interpretato da Chris Hemsworth, Anthony Hopkins e Natalie Portman. E poi seguiranno I vendicatori, e Capitan America. "I progetti sono tanti", ha detto Stan Lee, "e l'universo dei supereroi Marvel è ricchissimo. Credo che la strada che abbiamo preso sia quella giusta, dare nuova vita a personaggi che sono eterni e che fanno parte dell'immaginario collettivo, personaggi che possono vivere benissimo fuori dalle pagine dei fumetti".

Il successo dei film Marvel è stato tale che lo scorso agosto la Marvel Entertainment è stata acquistata dalla Disney, che per sua natura con i supereroi non aveva mai avuto un gran rapporto (a meno che non si voglia considerare tali Super Pippo e Paperinik), creando un colosso nel mondo dei personaggi a fumetti per il cinema praticamente inattaccabile.

La star di Iron Man 2 è ancora una volta Robert Downey Jr, contentissimo di vestire nuovamente i panni del supereroe e del suo alter ego Tony Stark: "Per me è stata un esperienza fantastica", ha dichiarato l'attore nella conferenza stampa di presentazione al ComiCon, "dopo il primo film ho sempre sperato che si facesse un seguito, volevo davvero fare qualcosa come questo film. Probabilmente ho preso Iron Man 2 più seriamente di qualsiasi altro film che io abbia mai girato. Il che è abbastanza ridicolo per Hollywood". Con altrettanta serietà hanno affrontato il compito due dive che normalmente non frequentano i film d'azione ed effetti speciali, come Gwyneth Paltrow e Scarlett Johansson: "Fare la cattiva in un film del genere è stata una prova importante per me", ha detto la Johansson, "molte altre mie colleghe ci hanno provato, poche ci sono riuscite. Sembra un compito facile, ma essere credibili in un film del genere non lo è affatto". "Iron Man 2 non è fatto solo di effetti speciali", ha sottolineato Gwyneth Paltrow, "è un film d'intrattenimento, ma i personaggi hanno una loro profondità".

venerdì 16 aprile 2010

La Panini decide chi convocare ai mondiali 2010

Curioso vedere come se il nostro ct naviga in alto mare e ha dei dubbi la Panini, famosa casa di figurine sia piuttosto decisa sulle convocazioni

Riprendiamo l'articolo da repubblica

Calcio
Mondiali 2010, la Panininon 'convoca' Totti e Toni
L'azienda modenese ha presentato l'album di figurine per la rassegna iridata in Sudafrica. Tra i 17 azzurri, sui 23 che poi partiranno davvero, non ci sono i due giallorossi. Out anche Amauri, Cassano e Balotelli. Ci sono invece Borriello, Criscito, Marchisio e Palombo

Ronaldinho: la Panini lo ha inserito nella raccolta, ma la sua convocazione nella Seleçao è in forte dubbio
LE FOTO ROMA - Non ci sono Totti e Toni nelle 'convocazioni' della Panini per i Mondiali di calcio di Sudafrica 2010. Mentre il ct Marcello Lippi sta ancora mettendo a punto la squadra, la nota azienda modenese ha già scelto i suoi azzurri per la Coppa del Mondo a circa due mesi dall'inizio del torneo iridato. È stato infatti pubblicato e presentato oggi il nuovo album di figurine '2010 FIFA World Cup South Africa'. Tra i 17 'convocati', sono 23 quelli che andranno al Mondiale, si notano le assenze dei due giocatori della Roma, tra i protagonisti della clamorosa rimonta in campionato della squadra di Ranieri. I due giallorossi, campioni del Mondo quattro anni fa in Germania, non fanno parte da tempo del giro azzurro ma una loro chiamata da parte del ct non è ancora da escludere."TOTTI? SCELTA SOFFERTA" - "La scelta di non inserire Francesco Totti è stata molto sofferta, ma poi abbiamo deciso di andare su scelte forse non coraggiose, ma determinate da vari fattori oggettivi", ha dichiarato Antonio Allegra, direttore Mercato Italia Figurine e Card di Panini, "tra cui il numero delle presenze in Nazionale e il rendimento recente dei singoli calciatori. I tempi tecnici di stampa e di distribuzione della collezione ci hanno però imposto, come è sempre avvenuto anche in passato, di anticipare le scelte del ct Marcello Lippi e degli allenatori delle altre Nazionali, facendoci chiudere la lista già all'inizio di quest'anno. Siamo certi che questo album rappresenterà per i tifosi un valido strumento per seguire al meglio tutta l'avventura degli Azzurri in Sud Africa".OUT ANCHE AMAURI E BALOTELLI -
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Nella Nazionale della Panini figurano altre esclusioni eccellenti. Mancano infatti anche il neo italiano Amauri, oltre a talenti, più o meno ribelli, come Cassano e Balotelli. Ci sono, invece, un po' a sorpresa, Borriello, Criscito, Marchisio e Palombo. Non poteva mancare un simbolo del trionfo in Germania come il portiere Gigi Buffon. Tra i difensori sono stati inseriti Cannavaro, Chiellini, Grosso, Zambrotta, Legrottaglie e Criscito. A centrocampo troviamo Palombo, De Rossi, Gattuso, Pirlo, Marchisio e Camoranesi, mentre in attacco le scelte sono cadute su Di Natale, Borriello, Gilardino e Iaquinta.BECKHAM 'CONVOCATO IN CONTUMACIA' - Tra le figurine stampate e inserite nell'album spicca anche quella dell'inglese David Beckham, che però non sarà convocato dal ct Capello a causa del grave infortunio al tendine subìto con la maglia del Milan. Semaforo verde, anzi è il caso di dire verde-oro, per la coppia brasiliana Ronaldinho-Adriano. Non improbabile però che il ct della Seleçao Carlos Dunga decida di lasciare a casa il milanista e l'Imperatore. (13 aprile 2010)

mercoledì 14 aprile 2010

Tristi notizie per il mondo dell'editoria

Dal sito Kataweb riporto l'articolo
http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/2010/04/13/editoria-stop-alle-tariffe-postali-agevolate-le-conseguenze-per-i-consumatori/

di mauro munafò

Abbonamenti più cari per il consumatore e meno testate in circolazione tra cui scegliere. Con un decreto interministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale il 31 marzo, dal primo aprile sono state sospese le agevolazioni per l’abbonamento postale a libri, quotidiani e periodici per tutto il 2010 e, con buona probabilità, per sempre. Fino a marzo la spedizione di una copia in abbonamento costava 28,30 centesimi di euro a pezzo: 13 centesimi li pagava l’editore (attraverso l’abbonamento versato dai lettori), mentre i restanti 15,30 erano a carico dello stato che li rimborsava direttamente a Poste Italiane. Scomparendo il rimborso statale il risultato è un aumento intorno al 120% delle spese per gli editori. Ben peggiore è la situazione per la stampa del terzo settore (Non profit), che godeva della tariffa agevolata di 6 centesimi per ogni copia e adesso dovrà fronteggiare un aumento di quasi il 500%, dovendo pagare l’intero prezzo di 28,30 centesimi.

Il nuovo regime in vigore dal primo aprile ha fatto infuriare tutte le associazioni di editori, i sindacati e alcune associazioni dei consumatori. Oltre alla scomparsa di un’agevolazione per un settore profondamente colpito dalla crisi, le proteste si sono legate alla mancanza di preavviso tra l’introduzione della norma e la sua applicazione. Le campagne di abbonamenti annuali già sottoscritte dai lettori non possono infatti essere ridiscusse e si viene così a creare un problema nelle spedizioni rimanenti, il cui costo aggiuntivo sarà a carico esclusivo dell’editore.

Tra le varie iniziative messe in atto per contrastare il decreto, il settimanale non profit Vita ha lanciato una petizione sul suo sito, a cui hanno aderito quasi ottomila persone e numerose associazioni e sindacati ed un gruppo su Facebook che ha raccolto più di seimila utenti. Inoltre, anche molti piccoli editori indipendenti, tra cui Deinotera Editrice, stanno facendo sentire la loro voce attraverso il gruppo su Facebook Ridateci le tariffe postali agevolate per i lbri e si battono contro "una legge che priva il lettore di poter scegliere in maniera libera".

A pochi giorni dall’introduzione della norma si sono anche aperti i tavoli tecnici con la Presidenza del Consiglio, per permettere ad editori e Poste Italiane di trovare una soluzione. Dall’avvio della trattativa è emersa come ormai chiara la scomparsa dell’agevolazione postale da parte della Stato: da ora in avanti la stampa quotidiana e periodica dovrà concordare direttamente con le Poste le sue tariffe, che in nessun caso potranno essere pari o inferiori a quelle attualmente praticate con il contributo statale. A parte il grave rischio per numerose piccole testate di scomparire a causa dell’incremento delle spese, con ogni probabilità i costi degli abbonamenti subiranno un notevole incremento, la cui portata non è ancora possibile stimare visto lo stato preliminare delle trattative. Per avere un idea, con le tariffe attuali un abbonamento da 70 euro per 50 numeri verrebbe a costare oltre il 10% in più.

Se la situazione per la stampa è grave, quella del non profit è ancora in fase di stallo. Dai tavoli tecnici è infatti stata esclusa la posizione del terzo settore, del cui destino si occuperà il governo, ma in altra sede. La pubblicazione del decreto interministeriale ha comunque messo sul piede di guerra le associazioni, che hanno annunciato un imminente ricorso al Tar. A giudizio delle varie sigle, il decreto non sarebbe legale poiché disattende una legge primaria (che concede al decreto solo di stabilire l’ammontare delle agevolazioni e non la loro cancellazione) ed inoltre agisce in maniera retroattiva, colpendo economicamente gli editori che hanno già concluso le loro campagna di abbonamento.


al link sottostante l'intero testo del decreto
http://www.telfax.it/postali/prodottieditoria/decreto_30_marzo_2010.pdf




L'uccellino che cip cip ora fa ding ding

dalla seguente Ansa

(ANSA) - ROMA, 13 APR - Grandi cambiamenti per Twitter, i cui vertici hanno annunciato oggi un nuovo piano commerciale per ottenere ricavi con la pubblicita'. Sul blog di Twitter e' da poco comparsa una lunga nota che spiega le ragioni della 'svolta commerciale'.Secondo quanto scritto nel blog, il nuovo piano commerciale prevede l'inserimento nel flusso dei tweet, i messaggi brevi di 140 caratteri pubblicati dagli utenti, anche di 'cinguettii' sponsorizzati, denominati 'Promoted Tweets'.

Bhe c'era pure da aspettarselo...

martedì 13 aprile 2010

Dall'edizione milanese di repubblica apprendo che anche Jodé Mourihno, l'allenatore dell'Inter, avrà una storia in due episodi "Paperino, Paperoga e il Grande Mou"... oltre all'amato/odiato allenatore appariranno Quaquà e Paperinho (alias Kakà e Ronaldinho), il portiere Giulio Cesare Ottaviano Augusto (Julio Cesar), l'inossidabile Paperooney e perfino Zoltan Abracadamovich, che arriva a cambiare maglia a metà partita per passare con gli avversari...ma non sveliamo altro...
c'è anche un video per chi non riuscisse a resistere alla tenzione...
http://tv.repubblica.it/edizione/milano/mourinho-a-fumetti-su-topolino/45416?video
per tutti gli altri basta andare domani in edicola

lunedì 12 aprile 2010

C for Comics

Di fronte all'inesorabile e inarrestabile galoppata della rete rispetto alla nostalgica carta stampata mi arrendo ad aprire un blog...ci inoltreremo in una nuova avventurosa avventura...stavolta non sfogliando le pagine di un buon fumetto ma davanti ad un pc...
preannuncio che questo blog si occuperà di fumetti, videogiochi insomma tutti argomenti seri e degni di nota...ogni tanto però metteremo la testa fuori dal baloon e sbirceremo e diremo la nostra sulla realtà...

that's all folks...
e come diceva tex willer

Hasta luego